Care amiche e cari amici,
torniamo a scrivere dopo un più o meno lungo silenzio nel quale, però, non siamo stati fermi, nemmeno in attesa di qualche evento propiziatorio.
In questi mesi SINE MODO ha continuato le accoglienze rivisitandone i processi e i percorsi, ristrutturando la propria organizzazione. Per ognuno di noi ha il significato di un ritorno all’origine, al momento del proprio personale consapevole coinvolgimento in questo progetto. Una nuova ispirazione che diventa nuova linfa e vitalità.
Ci piace pensare a SINE MODO come luogo di significato, dove creare e curare relazioni favorisce processi educativi partendo dalle esperienze di vita quotidiana.
Ci piace pensare a SINE MODO come un luogo dove superare le appartenenze, favorendo la creazione di un pensiero comune di base, dove condividiamo scopi e paradigmi, che il nuovo che avanza, ci obbliga a ridefinire.
Ci piace pensare a SINE MODO come un luogo aperto dove la centralità della persona favorisce incontri e confronti che fanno diventare l’altro un volto.
Ci piace pensare a SINE MODO come un luogo libero dal mero calcolo economico e/o di convenienza, libero dalla cultura della sussidiarietà che mira alla competizione, schiacciando la partecipazione nella condivisione.
Ecco, scegliamo di essere uno spazio spalancato o, come diciamo sempre, una casa senza cancello né campanello: un luogo dove il significato della presenza è insito nell’accoglienza.
Un abbraccio a tutti,
Fabio Beraldin